Giornata mondiale dell’ambiente: l’impegno di Humanitas University
Oggi, 5 giugno, si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, la più importante iniziativa delle Nazioni Unite dedicata alla tutela del nostro pianeta. L’edizione 2025 è dedicata all’inquinamento da plastiche: ogni anno a livello globale si producono oltre 400 milioni di tonnellate di plastica, stima che potrebbe raddoppiare entro il 2050. Quasi due terzi della plastica prodotta diventa rifiuto, accumulandosi in discariche o disperdendosi nell’ambiente.
Secondo i dati UNEP (United Nations Environment Programme), in particolare, ogni anno tra 19 e 23 milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscono negli ecosistemi acquatici, inquinando laghi, fiumi e mari e contribuendo al problema delle microplastiche. Queste particelle di dimensione inferiore ai 5 millimetri possono entrare nella catena alimentare attraverso l’acqua o gli alimenti. Gli effetti sulla salute sono ancora oggetto di studio, ma l’Unione Europea ha adottato misure volte a ridurre l’uso intenzionale di microplastiche in prodotti come cosmetici e detergenti, e a limitare la dispersione di microplastiche derivanti da fonti secondarie, come l’usura degli pneumatici e il lavaggio di tessuti sintetici.
Un campus orientato alla sostenibilità
Innovazione, responsabilità condivisa e transizione verso un’economia più circolare sono strumenti fondamentali per prendersi cura dell’ambiente. Anche in universitario è possibile fare la propria parte, come dimostra il progetto sperimentale del 3D Lab di Humanitas University e Istituto IRCCS Clinico Humanitas per il recupero di tappi in polietilene ad alta densità provenienti da ambienti universitari e ospedalieri.
Humanitas University promuove azioni concrete dedicate alla sostenibilità, con scelte integrate nella quotidianità del Campus volte alla tutela dell’ambiente. Sono esempi di questo impegno la costruzione della bike station, l’introduzione del servizio di car-sharing e di Carpooling, nate per incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l’impatto del traffico, e l’installazione dei miscelatori a risparmio idrico per il lavaggio delle mani, con una riduzione dei consumi idrici fino all’80% rispetto ai rubinetti tradizionali.
Anche il Roberto Rocca Innovation Building, recentemente inaugurato all’interno del Campus, è stato progettato secondo criteri di sostenibilità ambientale seguendo rigorose linee guida per il riciclo e il riutilizzo dei materiali. L’edificio ha ottenuto la certificazione LEED V4 Gold e si è aggiudicato il Wood Architecture Prize 2024, grazie all’uso estensivo e consapevole del legno come materiale da costruzione.
Per ridurre il prelievo di acqua potabile, l’edificio adotta un sistema di irrigazione ad alta efficienza che riutilizza le acque di falda a temperatura naturale provenienti dal sistema termico. Si stima che questa soluzione consenta di destinare circa 26.000 metri cubi l’anno esclusivamente all’irrigazione delle aree verdi.