Apertura dell’anno accademico 2019-2020 in Humanitas University: l’impegno per una Medicina innovativa e per la salute globale


Il 5 dicembre 2019 Humanitas University ha inaugurato il suo sesto anno accademico.

Oltre al rettore Marco Montorsi, sono intervenuti il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, l’Assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala e il sindaco di Pieve Emanuele Paolo Festa.

Alla cerimonia hanno presenziato anche Don Dante Carraro, Direttore Cuamm-Medici con l’Africa, e Mariella Enoc, Presidente dell’Ospedale Bambino Gesù, con cui l’ateneo collabora dal 2018 sul fronte didattico per il Progetto Bangui, nato in seguito all’appello del Papa di aiutare l’ospedale pediatrico del Paese centroafricano.

Humanitas University, una realtà internazionale

L’ateneo, dedicato alle Life Sciences, in cui l’insegnamento è condotto interamente in lingua inglese, è strettamente integrato con l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Oltre al corso di Medicina internazionale e al nuovo MEDTEC School, creato insieme al Politecnico di Milano, sono presenti anche un corso di Laurea in Infermieristica e un corso di Laurea in Fisioterapia.

Le lezioni si svolgono presso il nuovo Campus, concepito secondo i più moderni standard in termini di tecnologia e comfort ambientale per favorire occasioni di incontro e di scambio tra docenti, ricercatori e studenti provenienti da ogni parte del mondo.
All’interno del Campus si trova il Simulation Lab, che include il Mario Luzzatto Simulation Center e un Anatomy Lab, uno spazio altamente tecnologico, tra i più grandi in Europa, a disposizione di studenti, specializzandi e professionisti della salute.

La sfida di Humanitas University nel 2020

Il nuovo anno accademico, oltre alla formazione altamente innovativa, sarà incentrato sulla sensibilizzazione dei futuri medici e operatori sanitari alla condivisione di esperienze e al loro impegno professionale e umano anche nei Paesi più poveri e arretrati del mondo, come l’Africa.

È quanto ha sottolineato, infatti, Gianfelice Rocca, Presidente di Humanitas, nel suo discorso di apertura dell’anno accademico 2019-2020: “Per un Ateneo come il nostro, che ha fatto dell’innovazione e della tecnologia un elemento distintivo, quest’apertura di anno accademico focalizzata sull’Africa rappresenta un importante momento di riflessione sulla necessità e la capacità di essere innovativi anche in contesti molto differenti. L’Africa è oggi una frontiera, perché lì vive – e sempre più si concentrerà in futuro – gran parte della popolazione mondiale. È una terra di sfide: demografiche, geopolitiche, sanitarie e di innovazione. Sfide che – mi auguro – i futuri professionisti della salute che formiamo possano cogliere, portando il loro contributo. Penso, ad esempio, agli studenti di MEDTEC School e al loro possibile ruolo in una Medicina che, grazie alla tecnologia, trova strade di innovazione che rispondono ai bisogni di un territorio così profondamente diverso dal nostro”.   

L’impegno di Humanitas University in Africa

Il Progetto Bangui, coordinato dalla dottoressa Maria Grazia Bordoni, già dallo scorso anno vede il coinvolgimento di medici, operatori sanitari e docenti di Humanitas University, che si dedicano agli altri svolgendo corsi di tecniche chirurgiche e di lavoro in gruppo e leadership a Bangui.

Inoltre, tra febbraio e maggio 2020, è previsto l’arrivo in Humanitas di due laureati dell’università della città centroafricana per un approfondimento sulla diagnostica per immagini.

A sottolineare l’importanza della partecipazione al progetto da parte di Humanitas University, è intervenuto il rettore dell’ateneo, Marco Montorsi: “Come istituzione abbiamo il dovere di raccogliere la sfida di comprendere i bisogni dei pazienti e formare professionisti della salute in grado di agire con efficacia in qualunque parte del mondo, dunque pronti ed aperti a mettere in discussione quello che hanno imparato per adattarlo in funzione dei diversi scenari che si troveranno ad affrontare, siano essi in Italia o altrove”.

La continua crescita di Humanitas University

Marco Montorsi ha voluto poi sottolineare il forte sviluppo dell’università in questi sei anni di attività e gli investimenti realizzati per diventare una significativa presenza a livello internazionale.

“Il bilancio dei nostri primi sei anni di vita è molto positivo: siamo cresciuti e abbiamo continuato a investire per innovare. La forte sinergia e integrazione con il mondo della clinica e della ricerca ci ha consentito di alimentare un circolo virtuoso che ha portato ad attrarre docenti e ricercatori di grande esperienza e valore, grazie alla possibilità di inserirsi in un contesto internazionale di grande valore e riconosciuto in tutta Europa”, ha riferito il rettore.

“È cresciuto il numero di studenti, dai primi 100 pionieri del 2014 a oltre 1.400 ragazzi, abbiamo avviato nuovi Corsi di Laurea, ultimo nato MEDTEC School sviluppato con un partner di eccellenza come il Politecnico di Milano. Sul fronte della formazione post-laurea, siamo sede di numerose Scuole di Specializzazione, PhD e Master. Inoltre, il nostro Simulation Center si è appena arricchito del nuovo “CUBE”, uno spazio di tecnologia e condivisione delle conoscenze dedicato agli specializzandi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, equipaggiato con le più avanzate tecnologie come simulatori artroscopici e laparoscopia, postazioni per esercitarsi con suture e simulatori per la gestione delle vie aeree e delle emergenze”, ha concluso Montorsi.

HUMANITAS GROUP

Humanitas è un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario. Ha sviluppato la sua organizzazione clinica istituendo centri di eccellenza specializzati per la cura dei tumori, di malattie cardiovascolari, neurologiche e ortopediche – oltre che un centro oculistico e un fertility center.