UniVAX Day: in Humanitas University una giornata informativa sui vaccini
Humanitas University ha ospitato, mercoledì 19 febbraio 2020, UniVAX DAY 2020, una giornata di informazione sui vaccini dedicata agli studenti delle scuole medie superiori e organizzata dalla Società Italiana di Immunologia, Immunologia Clinica e Allergologia (SIICA). Questa giornata si è svolta in 18 Università italiane in contemporanea e ha coinvolto in totale circa 8.000 studenti che hanno avuto modo di ascoltare interventi dedicati al sistema immunitario e ai vaccini e di porre domande e confrontarsi con gli specialisti sul tema.
L’incontro in Humanitas è stato coordinato dalla dottoressa Barbara Cassani, ricercatrice del CNR e di Humanitas, e dalla professoressa Cecilia Garlanda, docente di Patologia Clinica di Humanitas University, e ha visto inoltre la partecipazione del professor Alberto Mantovani, professore emerito di Humanitas University, il cui intervento è stato trasmesso in tutte le sedi in collegamento streaming.
Il sistema immunitario e il funzionamento dei vaccini
“Sistema immunitario e vaccini, come funzionano?”: questo il titolo dell’intervento della dottoressa Barbara Cassani, che ha spiegato ai ragazzi che cos’è il sistema immunitario, quali sono le sue funzioni, quali organi sono essenziali per il suo funzionamento e le vie attraverso le quali il nostro organismo entra a contatto con i patogeni. La ricercatrice ha poi illustrato i meccanismi di risposta del sistema immunitario, spiegando la differenza tra l’immunità innata (scarsamente specifica, ma rapida) e l’immunità adattativa (più specifica, ma più lenta nel suo sviluppo). Particolare attenzione è stata rivolta alla produzione di anticorpi nella risposta immunitaria primaria e secondaria e all’importanza delle cellule della memoria, che rappresentano il razionale scientifico su cui si basa la vaccinazione. La dottoressa Cassani ha infine ricordato la rilevanza nella storia della salute dell’uomo delle infezioni, sottolineando il ruolo che le vaccinazioni, insieme al miglioramento delle norme di igiene e i farmaci antinfettivi, hanno avuto nel ridurre e in alcuni casi, come il vaiolo o la poliomielite, a debellare completamente le principali cause di morte.
La lecture del professor Mantovani
Il professor Alberto Mantovani, collegato in streaming con le altre Università italiane coinvolte nell’iniziativa, ha tenuto una lecture dal titolo: “Vaccini: una cintura di sicurezza per l’umanità e una sfida per la salute globale”. La lecture è stata anticipata dal trailer del film di Elisabetta Sgarbi “Vaccini: 9 lezioni di scienza”, cui ha preso parte anche il prof. Mantovani.
Partendo dai concetti che i microbi costituiscono da sempre una minaccia costante per l’umanità e dal ruolo del nostro sistema immunitario nel fronteggiarli, il professore ha paragonato il sistema immunitario a un esercito impegnato in una guerra continua, in cui la prima linea di difesa è rappresentata dai fagociti, cellule dell’immunità innata che gestiscono la quasi totalità degli incontri con i patogeni senza che neppure ce ne accorgiamo. Ha poi ricordato l’immunologo tedesco Paul Ehrlich, che già a fine 800 ipotizzava di utilizzare gli anticorpi per proteggerci dagli agenti infettivi, sottolineando come oggi si stia ancora lavorando per realizzare quel sogno, per esempio attraverso lo sviluppo di vaccini contro il virus dell’epatite B, che può portare a malattia epatica cronica e poi a cancro del fegato, e il virus del papilloma umano, responsabile del tumore della cervice uterina nelle donne e del tumore testa-collo e dell’ano negli uomini.
Ha poi discusso con i ragazzi in sala delle cause dello scetticismo sui vaccini, evidenziando in particolare due aspetti: non abbiamo memoria di cosa voglia dire essere colpiti da malattie anche gravi perché grazie alle vaccinazioni queste malattie non ci sono più (o sono presenti solo in aree povere del mondo); non siamo abituati a ragionare contrapponendo i benefici delle vaccinazioni ai rischi, decisamente inferiori, a esse correlate. Su questo aspetto il professor Mantovani ha riportato dei dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha stimato che i vaccini salvano 5 vite al minuto, ricordando come la morte sia peraltro solo la “punta dell’iceberg” di una situazione più complessa legata alla gestione di malattie molto gravi.
Chi si vaccina protegge se stesso e gli altri, come quei 1.500 bambini che nel nostro Paese sono ammalati di cancro e che non possono vaccinarsi perché il loro sistema immunitario è compromesso dalla malattia o dalle cure. Se la comunità è però vaccinata, anche loro saranno protetti e non rischieranno di morire per esempio di morbillo, come realmente accaduto di recente a due di loro. È la cosiddetta immunità di gregge o immunità di comunità, come preferisce definirla il prof. Mantovani pensando a una comunità solidale che si prende cura dei più fragili.
In chiusura, il professor Mantovani ha ricordato che un bambino su 5 nel mondo non ha accesso ai vaccini più elementari e di come questo sia inaccettabile: “I vaccini sono una conquista della civiltà, un diritto umano e una cintura di sicurezza per l’umanità”.
A chiudere la mattinata, il delegato di AIP – Associazione Immunodeficienze Primitive – Barbara Croci.