“Essere infermiere non è un lavoro ma una missione”: la scelta di Enith


Gli infermieri sono quelle presenze rassicuranti vicino sempre vicino ai pazienti e ai familiari, i loro punti di riferimento. Per questo, ora più che mai in in seguito all’emergenza COVID-19, la scelta di diventare infermiere viene vissuta dai giovani studenti come prepararsi non a un lavoro ma a una vera e propria missione.

E’ questa la convinzione di  Enith Terrazas, studentessa del terzo anno del corso di Laurea in Infermieristica di Humanitas University.

Che cosa ti ha fatto capire che Infermieristica sarebbe stata la tua strada?

Ho capito fin da subito che l’essere infermiera mi avrebbe permesso di fare qualcosa di utile e importante per chi ha bisogno. Ho maturato questa convinzione soprattutto dopo aver vissuto situazioni di malattia nell’ambito familiare. Quella, in effetti, è stata la spinta a seguire comunque una passione innata. Non considero l’infermieristica un lavoro, ma una missione. Mi sento soddisfatta e felice ogni volta che, alla fine della giornata, ho la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono per un paziente, che spesso ricompensa il mio impegno con un sorriso.

È sicuramente una professione non facile, ma che consiglio di intraprendere a tutti quei ragazzi che, come me, sentono il bisogno di dedicarsi agli altri e che sono capaci di ascoltare e sostenere le persone che stanno soffrendo.

 Com’è strutturato il corso di Laurea in Infermieristica?

Il corso di laurea in Infermieristica di Humanitas University, in lingua italiana, è articolato su tre anni e si svolge presso le due sedi di Milano, e Bergamo.

La formazione comprende attività teoriche, pratiche e cliniche, avvalendosi di lezioni frontali e integrate da lezioni interattive da parte di professionisti dell’ospedale e da esercitazioni e simulazioni che si tengono nel Centro di Simulazione dell’Università. Al termine del percorso di studi una prova finale per l’abilitazione all’esercizio della professione.

L’esperienza clinica, che inizia fin dal primo anno di corso, avviene sotto la supervisione di un tutor che aiuta lo studente a sviluppare le competenze assistenziali infermieristiche fino a essere poi completamente indipendenti.

Nel corso della tua preparazione, hai vissuto un momento o una situazione che ricordi in modo particolare?

Ricordo che durante il tirocinio del secondo anno avevo preso in carico una paziente filippina affetta da insufficienza renale cronica, che era stata ricoverata per fare la dialisi a causa della riacutizzazione della malattia. Era una persona difficile, per niente collaborativa, che non si atteneva alle prescrizioni e raccomandazioni del medico, soprattutto per quanto riguardava la dieta.

Nonostante la difficoltà iniziale di dialogo per via della lingua e lo scetticismo della paziente di poter stare meglio, alla fine sono riuscita a instaurare una sorta di empatia e a far sì che si fidasse di me.

Sicuramente, è stata un’esperienza difficile, che mi ha messo duramente alla prova sia fisicamente sia psicologicamente, ma che, allo stesso tempo, mi ha dato molta soddisfazione per il risultato che avevo raggiunto. Siamo rimaste in contatto anche dopo la sua dimissione.

Nell’attuale situazione di emergenza hai fatto esperienza anche all’interno degli ospedali?

Sia noi del terzo anno di Infermieristica sia gli studenti del quinto e sesto anno di Medicina abbiamo dato spontaneamente fin da subito la nostra disponibilità. Dotati di tutte le precauzioni, facciamo il cosiddetto “filtraggio” nei vari check point, ossia in postazioni all’ingresso dei building, per provare la temperatura, distribuire le mascherine, igienizzare le mani ai pazienti all’entrata e all’uscita, garantire un adeguato spazio tra le persone in attesa, impedire di far entrare i parenti ove non strettamente necessario, indirizzare i pazienti per effettuare le visite ambulatoriali, le terapie e le prenotazioni, in generale far rispettare il regolamento imposto dall’ospedale per la sicurezza di tutti.

Come sono state organizzare le lezioni in questo periodo?

Dall’inizio di marzo, noi studenti del terzo anno di Infermieristica abbiamo seguito le lezioni in streaming in cui si sono potute fare videochiamate videoconferenze. È stato possibile anche interagire con i professori utilizzando il microfono: una soluzione perfetta per affrontare la situazione. Ora le lezioni sono praticamente terminate e potrò concentrarmi sugli ultimi esami da sostenere prima della laurea.

HUMANITAS GROUP

Humanitas è un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario. Ha sviluppato la sua organizzazione clinica istituendo centri di eccellenza specializzati per la cura dei tumori, di malattie cardiovascolari, neurologiche e ortopediche – oltre che un centro oculistico e un fertility center.