Radioterapia pre-trapianto per pazienti con leucemia: in Humanitas la review scientifica su una tecnica innovativa


La professoressa Marta Scorsetti, Responsabile di Radioterapia e Radiochirurgia di Humanitas e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Radioterapia di Humanitas University ha fatto parte con il fisico di Humanitas Pietro Mancosu e con il professor Andrea Filippi, Direttore della Radioterapia del Policlinico San Matteo di Pavia e docente dell’Università di Pavia, del team che ha realizzato la review scientifica sulla total marrow irradiation, una innovativa tecnica di irradiazione che viene utilizzata nella terapia di preparazione dei pazienti con leucemia prima dell’intervento di trapianto di midollo osseo.

L’IRCCS Humanitas di Milano e la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia sono infatti i due centri italiani che hanno contribuito alla ricerca. L’articolo con i risultati, dal titolo “Total marrow and total lymphoid irradiation in bone marrow transplantation for acute leukaemia”, è stato pubblicato su The Lancet Oncology.

La radioterapia è una tecnica nota da moltissimo tempo. Veniva già utilizzata dal secolo scorso nel condizionamento dei pazienti candidati a trapianto di midollo osseo. Le radiazioni servono per “indebolire” il sistema immunitario del ricevente, per prevenire il rigetto del midollo del donatore e per eliminare le cellule neoplastiche che restano dopo i trattamenti chemioterapici nelle malattie ematologiche quali leucemie, linfomi e mielomi.

Storicamente questi pazienti ricevevano un’irradiazione corporea totale (Total Body Irradiation) che coinvolgeva sia il midollo osseo sia gli organi circostanti, causando possibili tossicità ai tessuti sani. Per questo, Jeffrey Wong, professore e direttore del dipartimento di radioterapia al City of Hope e primo autore dello studio, ha proposto nel 2005 la total marrow irradiation, una tecnica radioterapica che colpisce il midollo ma risparmia gli organi circostanti. Oggi questa tecnica è operativa in pochi centri italiani perché richiede team multidisciplinari formati e le più avanzate tecnologie a disposizione. Si tratta infatti del trattamento più complesso in ambito radioterapico. Il volume da irradiare è molto più grande dei volumi che si trattano solitamente in radioterapia (oltre 10.000 cm3 rispetto a una media di 1-1.000 cm3).

In Humanitas il primo paziente trattato questa tecnica risale al 2010, con acceleratore lineare e tecnica volumetrica. Si trattava di uno tra i primi casi al mondo documentati. Questo è stato possibile grazie a un team multidisciplinare che include ematologi, radio oncologi, fisici sanitari e tecnici di radiologia che hanno lavorato per implementare questa tecnica e, per i successivi 10 anni, hanno continuato a migliorare le conoscenze in questo ambito.

I professori Jeffrey Wong e Andrea Filippi fanno parte del gruppo internazionale di radio-oncologi che, nel 2018, ha stilato le linee guida sull’utilizzo della radioterapia nel trapianto di midollo e, insieme agli altri autori dello studio, indicano anche alcune strade per accelerare lo sviluppo della total marrow irradiation e renderla eseguibile in più ospedali, con lo scopo di migliorare la qualità delle cure, a breve e lungo termine, per tutti i pazienti.

HUMANITAS GROUP

Humanitas è un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario. Ha sviluppato la sua organizzazione clinica istituendo centri di eccellenza specializzati per la cura dei tumori, di malattie cardiovascolari, neurologiche e ortopediche – oltre che un centro oculistico e un fertility center.