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Giornata mondiale dell’igiene delle mani


Oggi, 5 maggio 2025, si celebra la Giornata Mondiale dell’igiene delle mani, un’iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per aumentare la consapevolezza sull’importanza di questo gesto per la prevenzione e la salute. La campagna di quest’anno – “Guanti, a volte. Igiene delle mani, sempre” – è un richiamo a tutti, dai cittadini agli operatori sanitari: l’igiene delle mani resta uno dei più potenti strumenti di prevenzione a nostra disposizione. Un gesto semplice, che racchiude una pagina importante nella storia della medicina.

Igiene delle mani: le osservazioni di Semmelweis e la febbre puerperale

Vienna, metà Ottocento. Negli ospedali europei molte donne morivano nei giorni successivi al parto a causa della febbre puerperale, una grave infezione dalle cause sconosciute, generalizzata e spesso letale. In quegli anni non esistevano antibiotici, né conoscenze consolidate sulla trasmissione delle infezioni – che si sarebbero sviluppate sul finire del secolo grazie alla teoria dei germi elaborata da Louis Pasteur.

Ciò che colpì Ignaz Philipp Semmelweis, giovane medico ungherese dell’Ospedale Generale di Vienna, era la differenza nei tassi di mortalità tra due reparti ostetrici: in uno morivano circa il 10-15% delle pazienti, nell’altro poco più dell’1-2%. Le due cliniche accoglievano pazienti simili e in condizioni simili. Eppure, solo una di esse – quella affidata ai medici – registrava tassi altissimi di mortalità. L’altra, gestita prevalentemente da ostetriche, aveva esiti molto più favorevoli.

Semmelweis formulò una teoria: le mani dei medici, non lavate dopo le autopsie e prima di assistere ai parti, potevano essere il mezzo attraverso cui si trasmetteva un agente sconosciuto, dannoso per le pazienti. Introdusse quindi l’obbligo, per tutti i medici e gli studenti di medicina, di lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calcio prima di entrare in reparto. I risultati furono immediati: la mortalità calò drasticamente, passando all’1-2%. Una svolta verificabile, basata sull’osservazione e sul confronto sistematico dei dati.

La storia di Semmelweis è stata raccontata nel saggio Childbed Fever: A Scientific Biography of Ignaz Semmelweis e nel più recente Il morbo dei dottori. La strana storia di Ignác Semmelweis (Codice Edizioni, 2020), che ricostruiscono la vicenda dal punto di vista scientifico e personale. Le scoperte di Semmelweis non furono immediatamente accettate dalla comunità scientifica e, dopo meno di dieci anni, il dottore morì in manicomio all’età di soli 47 anni, colpito dell’ostracismo dei colleghi e, secondo alcuni storici, forse affetto da una forma precoce di Alzheimer.

Ma a pesare sull’internamento di Semmelweis furono anche cause storiche, come i conflitti interni all’Impero austro-ungarico e la ribellione ungherese del 1848 – che gettò discredito sulla classe dirigente magiara dell’epoca, contribuendo alla sua marginalizzazione. Un destino tragico, che non impedisce però oggi, a oltre un secolo di distanza, di riconoscere le scoperte di Ignaz Semmelweis come pilastro della pratica clinica.

Dalle scoperte alla pratica quotidiana

“Oggi l’intuizione di Semmelweis è una certezza scientifica: l’igiene delle mani è il primo, più semplice e più potente gesto di prevenzione che abbiamo”, ricorda Elena Azzolini – Professore associato di Igiene generale e applicata di Humanitas University e Vicedirettore Sanitario di Humanitas.

“Nel tempo, questa pratica si è evoluta: dalle prime raccomandazioni empiriche, alla standardizzazione dei 5 momenti dell’igiene delle mani proposta dall’OMS per gli operatori sanitari, dall’acqua e sapone alle soluzioni alcoliche, oggi efficaci rapidamente e disponibili ovunque. Oggi abbiamo strumenti migliori, conoscenze più profonde, ma il principio non è cambiato: proteggere l’altro passa da un gesto semplice, fatto bene, fatto sempre. Non c’è tecnologia che possa sostituirlo”, conclude Azzolini. “È un gesto che ci unisce come professionisti della salute, ma anche come cittadini consapevoli”.

L’impegno di Humanitas per la prevenzione delle mani

Per celebrare la Giornata Mondiale, gli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica di Humanitas University hanno organizzato un’attività di sensibilizzazione all’ingresso di IRCCS Istituto Clinico Humanitas, con un punto informativo pensato per i professionisti sanitari e aperto a tutti i visitatori dell’ospedale. Usando un gel alla fluoresceina e una lampada a luce ultravioletta, i partecipanti potranno verificare in tempo reale quanto accurato sia stato il proprio lavaggio delle mani e quali aree non siano state igienizzate correttamente. Un modo concreto per trasformare un gesto abituale in una scelta consapevole.

HUMANITAS GROUP

Humanitas è un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario. Ha sviluppato la sua organizzazione clinica istituendo centri di eccellenza specializzati per la cura dei tumori, di malattie cardiovascolari, neurologiche e ortopediche – oltre che un centro oculistico e un fertility center.