Chirurgia mininvasiva del tumore al polmone: attualità e prospettive in Humanitas


Grazie alla diagnosi precoce del tumore al polmone negli ultimi anni è stato possibile scoprire tumori sempre più piccoli. Le procedure di intervento e l’estensione della resezione polmonare si sono dovute adattare di conseguenza, con l’obiettivo di risparmiare una significativa quantità di tessuto sano attraverso una resezione sublobale.

Queste le parole della dottoressa Giulia Veronesi, Responsabile della Sezione di Chirurgia Robotica – Chirurgia toracica di Humanitas Research Hospital, che ha organizzato, insieme al professor Marco Alloisio, Responsabile di Chirurgia Toracica, e al dottor Piergiorgio Solli il workshop internazionale “Future perspectives in minimally invasive lung sparing surgery”, tenutosi settimana scorsa presso Humanitas.

Dall’asportazione totale all’approccio mininvasivo

Negli ultimi anni la chirurgia toracica si è fortemente evoluta verso un crescente risparmio del tessuto sano polmonare, un po’ come per il tumore della mammella: dalla pneumonectomia, l’asportazione totale del polmone a cielo aperto di un tempo, si è passati alla lobectomia, asportando cioè soltanto una frazione del polmone (lobo) e successivamente, grazie al progresso della tecnologia, alla videotoracoscopia (VATS) per lobectomia e infine alla segmentectomia in videotoracoscopia, diminuendo significativamente complicanze e mortalità postoperatorie.

La difficoltà della tecnica richiede però un’adeguata formazione, senza la quale i chirurghi tendono a preferire, per maggior sicurezza, l’approccio tradizionale, anziché applicare il nuovo approccio mininvasivo”.

Il workshop in Humanitas

In occasione del workshop la videotoracoscopia tradizionale è stata messa a confronto con quella robotica, nell’ottica di capire in quali casi sia preferibile utilizzare una o l’altra tecnica.

Nell’approfondire le ultime novità tecnologiche, in particolare robotiche, si è dedicato spazio agli strumenti diagnostici, come la navigazione broncoscopica, che consente di localizzare anche noduli molto piccoli, e a trattamenti non invasivi come la radioterapia stereotassica.

Sì è inoltre affrontato il difficile tema dello screening per il tumore al polmone, che, nonostante il difficile contesto economico-sanitario europeo, si sta cercando di diffondere, replicando il modello statunitense.

Particolare attenzione è stata infine rivolta all’evoluzione delle tecniche chirurgiche, con le nuove strumentazioni come la suturatrice meccanica, presentate in una sessione video dedicata. Un aspetto emerso con grande chiarezza è come l’intervento chirurgico sia sempre più personalizzato: sulla base dei fattori di rischio del paziente, come la densità del nodulo alla TC e soprattutto la dimensione e la posizione, il chirurgo deve infatti scegliere se intervenire sul lobo o sul segmento polmonare.

HUMANITAS GROUP

Humanitas è un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario. Ha sviluppato la sua organizzazione clinica istituendo centri di eccellenza specializzati per la cura dei tumori, di malattie cardiovascolari, neurologiche e ortopediche – oltre che un centro oculistico e un fertility center.